Piccolo atlante degli alberi di montagna (2)

E' da tanto che non si parlava di alberi di montagna, e in questo inverno senza neve ripenso al fascino di un bosco ombroso in estate...

Certo, il bosco (soprattutto quello alpino) per eccellenza è fatto di pini, abeti e mughi, ma quello che rende il tutto davvero speciale è l'accompagnamento con le latifoglie.

Per questo è ora di estendere il Piccolo atlante a questa famiglia di piante.

Indice

Nell'atlante presentiamo i seguenti alberi:


FAGGIO (Fagus Sylvatica)


La latifoglia più diffusa della zona alpina, la pianta che colora i boschi con il suo verde brillante. Può formare boschi puri o misti con abeti, a partire da una quota di 600-700 metri fino anche al limite della vegetazione arborea.


Foglie: ovali, dal margine tendente liscio o leggermente ondulato, di media dimensione, vagamente lucide.


Chioma: ampia e folta dalla forma ovale-ellittica tendente verso l'alto. Alcuni esemplari adulti possono raggiungere in tutto un'altezza di 20-30 metri. Il tronco è affusolato negli esemplari giovani, nei quali può trovarsi in ceppi con numerose ramificazioni; negli esemplari adulti risulta irregolare e gobboso.
Corteccia: di colore grigio chiaro con chiazze biacastre, regolare, con striature orizzontali, non particolarmente spessa.
Frutti: i semi sono racchiusi in involucri legnosi rosso-marrone di forma ovale, coperti da aculei non pungenti, che rimangono sulla pianta per più stagioni.



BETULLA (Betula)


E' una pianta tipica dell'emisfero nord, in particolare, per quanto riguarda l'Europa, della Scandinavia. E' un albero elegante, dal fusto affusolato che può raggiungere anche i 25 metri, ed è noto per la grande flessibilità.
Cresce spesso in zone soleggiate, a distanza dagli altri alberi del bosco.



Foglie: a forma di goccia, di lunghezza tra i 4 e 5 cm; il lembo è dentellato, la superficie opaca e ruvida, dal verde non proprio brillante.



Chioma: negli esemplari adulti raggiunge una forma ovale, non particolarmente folta a causa della piccola dimensione delle foglie. I rami sottili tendono verso il basso nella parte terminale.
Corteccia: la caratteristica principale è il colore bianco. La scorza è sottile, striata in orizzontale.
Frutti: formano una piccola spiga tubolare, verde e compatta inizialmente, marrone chiaro e tendente a sfaldarsi a maturità.


CASTAGNO (Castanea sativa)


Pianta ben nota per i suoi frutti. Cresce a varie latitudini, ma in bassa montagna si trova nella zona  tra i 300 e gli 800 metri, in boschi misti con frassini, carpini, noci e noccioli.
Forma un grosso fusto che può raggiungere diametro fino ai 2 metri, con più derivazioni tendenti verso l'alto.



Foglie: di forma allungata, tra i 10 e i 20cm, il bordo è seghettato e termina a punta; la superficie è lucida e di verde intenso nella parte superiore, più chiara su quello inferiore.



Chioma: espansa e folta negli esemplari adulti, può tendere ad assumere una forma globosa ed irregolare in corrispondenza delle grandi ramificazioni.
Corteccia: regolare, spessa, di colore bruno-grigio, con profonde striature verticali. Il fusto può avvitarsi col tempo e diventare fortemente irregolare.
Frutti: la castagna cresce in ricci che ne raccolgono da 1 a 3, a maturità il riccio si apre in quattro liberando il frutto.


ACERO DI MONTE (Acer pseudoplatanus)

Pianta ad alto fusto (può raggiungere i 25-35 metri), che cresce in boschi collinari e di bassa montagna, spesso su terreni abbandonati e colonizzati da vegetazione mista, in particolare insieme al frassino.


Foglie: dalla tipica forma a 5 lobi, hanno margine seghettato e superficie ampia (anche 15x15cm), opaca, verde scuro sopra e grigiastra in basso.



Chioma: fitta, rotondeggiante, rivolta verso l'alto.
Corteccia: grigio-bruno, risulta generalmente liscia e solcata da piccole spaccature orizzontali.
Frutti: il frutto è ben riconoscibile, formato da un seme protetto da una membrana giallo-verde che si allunga fino a creare un'elica, che permette di spargersi distante dalla pianta madre.


OLMO MONTANO (Ulmus glabra)


Pianta dal fusto dritto e molto ramificato dal basso, mediamente alto (fino a 25m), si può trovare a quote variabili, dai 400 ai 1400 metri.



Foglie: ovali con evidente punta al termine, margine seghettato, di dimensione ridotta (circa 5 cm), di colore verde scuro sulla superficie superiore, più chiare e pelose su quella inferiore.



Chioma: ampia ed irregolare a causa delle numerose ramificazioni che partono dal basso.
Corteccia: inizialmente liscia di colore grigio-verde, con l'età diventa squamosa ed irregolare.
Frutti: le "samare" si trovano raccolte a gruppi, si tratta di una membrana traslucida ovaleggiante che racchiude il piccolo seme.


CARPINO NERO (Ostrya carpinifolia)


Pianta di altezza ridotta, si trova a quote medio-basse in boschi misti con aceri montani, roverelle, pini. Nel bosco in genere assume una forma cespitosa.



Foglie: ovali e appuntite, dal margine dentellato, di dimensione media.



Chioma: rada, globosa ed irregolare.
Corteccia: di colore bruno, è liscia e punteggiata in fase giovanile mentre diventa rugosa con gli anni.
Frutti: i semi sono racchiusi in membrane verdi (a maturità marroni) di forma ovale allungata, raccolte a grappoli pendenti che rimangono sui rami anche in stagioni avanzate.