Appena ho visto questa foto ho subito pensato all'ultimo post sulle sequoie.
Al link più in basso una splendida fotografia targata National Geographic, frutto dell'unione di più scatti, del famoso Presidente, una delle sequoie più grandi al mondo.

Questa una foto dei protagonisti di questa "impresa" durante le riprese.


Ed ora...ecco lo spettacolo!


http://www.nationalgeographic.it/dal-giornale/2012/12/24/foto/re_della_foresta-1387830/5/#media
A volte la televisione fa scoprire qualcosa di nuovo... 
Il tutto nasce da un servizio su Longarone e Vajont: nei dintorni infatti esiste una sequoia tanto grande che ha resistito anche alla terribile onda formatasi dalla frana del monte Toc, oltrepassando la diga del Vajont (consiglio a tutti di leggere il libro "Il racconto del Vajont" di Marco Paolini e Gabriele Vacis, la storia di un disastro annunciato).



Il fatto è che non avevo mai pensato che in Italia esistessero le sequoie, gli alberi più imponenti nel regno delle aghifoglie. E invece, basta una veloce ricerca in rete e si scopre che se ne possono trovare alcune anche nelle regioni alpine.
Naturalmente le sequoie più famose sono quelle americane, dove alcuni parchi nazionali includono gli esemplari più grandi del mondo, come il famoso Generale Sherman, considerato  come l'essere vivente più grande al mondo in termini di volume con quasi 1.500 metri cubi (mentre nel 2006 venne scoperto "Hyperion", la sequoia più alta mai conosciuta con i suoi 115 metri, come due Torre di Pisa una sopra l'altra!).


Questa specie è originaria del Nord America ed appartiene alla famiglia delle tassiodacee, molto diffusa nelle ere preistoriche. Si può quindi dire che la sequoia rappresenta un superstite di epoche in cui le forme viventi avevano assunto dimensioni estreme, come i dinosauri.
La sequoia è caratterizzata, oltre dalle dimensioni, da una chioma che tende a diventare cilindrica negli esemplari adulti ed una corteccia molto spessa e solcata verticalmente. Il clima in cui cresce è di tipo oceanico temperato ricco di umidità, non tollera invece climi continentali e temperature troppo rigide, è diffusa fino ad altidudini di 1.000 m sul livello del mare, ma generalmente crescono ad altidudini inferiori ai 300 m, in particolare su terreni di origine alluvionale.


Prima delle glaciazioni questi alberi erano presenti anche in Europa, dove sono stati reintrodotti solo un centinaio di anni fa a scopi ornamentali. Questi casi non raggiungono le dimensioni dei parenti americani, in quanto le condizioni climatiche nelle Alpi ormai sono notevolmente diverse da quelle di un tempo. 
Nei nostri parchi le piante reintrodotte sono più simili alle conifere che conosciamo.
Quindi, gli esemplari presenti nelle Alpi sono raramente endemici e stanno solo a ricordare come potevano essere un tempo le nostre montagne.