Quando i laghi erano rossi

C'era un tempo in cui in Trentino un lago era noto per una caratteristica particolare: il suo colore rosso.
Questo lago in particolare era il Lago di Tovel, una perla incastonata nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta.
Fino agli anni Sessanta ogni estate si poteva rivivere il fenomeno dell'arrossamento delle sue acque, che coloravano il lago di un rosso intenso, quasi color sangue, rendendo il paesaggio intenso ed innaturale.

Tovel: un lago alpino, rosso
Tovel: un lago alpino, rosso



Gli studi hanno scoperto l'origine di questo fenomeno: una semplice alga (il Glenodium sanguineum o, come scoperto più di recente, la Tovellia sanguinea) popolava le acque del lago, nutrendosi del letame delle vacche presenti negli alpeggi circostanti. Quando in estate l'alga saliva verso la superficie dell'acqua la luce colpiva il suo plasma colorato evidenziando il rosso intenso.
Come sempre accade però la leggenda rende il fenomeno più interessante....
"Viveva nella zona la principessa Tresenga, figlia dell'ultimo re di Ragoli: essa veniva chiesta in moglie da molti pretendenti, ma ella li rifiutò tutti. Uno di loro, Lavinto re di Tuenno, non si rassegnò e, quando le sue offerte vennero respinte per l'ennesima volta, mandò un esercito contro Ragoli nel tentativo di indurre Tresenga ad acconsentire. Il caso volle che né lei né il suo popolo volessero essere sottomessi dall'arrogante re di Tuenno e, pur inferiori in forza e numero, risposero all'attacco; la principessa stessa non si tirò indietro e marciò alla testa della sua gente. La battaglia ebbe luogo sulle rive del lago e vide i paesani di Ragoli soccombere sotto i colpi dei soldati di Tuenno. Tresenga alla fine trovò la morte per mano di Lavinto, che la uccise con un colpo di spada. Alla fine della giornata il lago era rosso per il sangue dei morti e si dice che sia per questo che ancora oggi si colora, per ricordare il coraggio degli abitanti di Ragoli e della loro principessa che ancora oggi, la notte, si siede sulle rive del lago a piangere per la sorte della sua gente."

Questo fenomeno non è comunque isolato. Un altro luogo dove era possibile vederlo era il piccolo Laghestel di Pinè (il primo biotopo della Provincia di Trento).

Con la progressiva riduzione degli alpeggi, l'alga ha trovato sempre meno sostanze nutrienti andando infine a scomparire quasi del tutto. E' per questo che a partire dal 1964 il lago ha il normale colore di un lago alpino (tendente al verde a causa di un altro tipo di alga, la Baldinia anauniensis).
E così è come si presenta oggi il lago, senza il suo colore ma dal fascino intatto.


Tovel: un lago alpino, rosso
Tovel: un lago alpino, rosso

Un ultima parola, anche se meriterebbe un intero post, al contesto in cui si trova il Lago di Tovel.

Il Parco Naturale Adamello Brenta è la più ampia area protetta del Trentino (oltre 620 kmq). Comprende luoghi incantati, dalle Dolomiti di Brenta (sfondo del nostro blog) al gruppo dell'Adamello-Presanella, con le loro valli, laghi, boschi, ghiacciai e paesi.
E' talmente vasto che per descriverlo è meglio usare le cifre fornite dal sito del parco:
  • 1° Parco certificato Iso 14001 in Europa
  • 5 le specie di anfibi 
  • 10 gli orsi rilasciati con il progetto Life Ursus 
  • 11 le specie di rettili 
  • 15 le specie di pesci 
  • 18 il numero di coppie di aquile reali
  • 39 il numero dei comuni del Parco 
  • 48 i laghi 
  • 51 le specie di mammiferi
  • 117 le specie di uccelli nidificanti 
  • 620 la superficie in kmq
  • 700 i km di sentieri segnalati 
  • 1300 i cervi 
  • 1386 le specie floristiche 
  • 1967 l’anno di nascita, il primo parco regionale d’Italia 
  • 1988 l’anno di promulgazione della Legge provinciale istitutiva dei parchi trentini Adamello Brenta e Paneveggio Pale di San Martino 
  • 2009 l’anno di inserimento delle Dolomiti nel Patrimonio naturale mondiale dell'Umanità
  • 3558m slm, la quota della Cima Presanella, la montagna più alta del Trentino
  • 3600 i caprioli 
  • 7300 i camosci 
  • 25 milioni il numero di alberi superiori ai due metri.


Ultimo, ma non per importanza, il simbolo del parco: l'orso. Ma questa è un'altra storia....