Si avvicina l'inverno, i primi freddi, la stufa accesa, le giornate sempre più corte....
E come se non bastasse bisogna iniziare a mettere al riparo i fiori che hanno abbellito i balconi per tutta l'estate.
Insomma, un periodo un po' deprimente.
Di solito, per rendere meno spoglio il balcone, lo decoravo con vari rami d'abete bianco fissati ai portavasi e varie pigne raccolte nel bosco (vanno bene quelle di abete rosso o ancora meglio di pino nero, che sono un po' più grandi)
E come se non bastasse bisogna iniziare a mettere al riparo i fiori che hanno abbellito i balconi per tutta l'estate.
Insomma, un periodo un po' deprimente.
Di solito, per rendere meno spoglio il balcone, lo decoravo con vari rami d'abete bianco fissati ai portavasi e varie pigne raccolte nel bosco (vanno bene quelle di abete rosso o ancora meglio di pino nero, che sono un po' più grandi)
Il risultato indicativamente sarebbe questo (in questo caso avevo anche a disposizione delle sezioni di ramo di betulla che creavano delle interessanti macchie di colore).
Il vantaggio dei rami d'abete bianco è che rimangono verdi durante i mesi invernali senza perdere gli aghi, dando un po' di colore al grigio paesaggio invernale.
Quest'anno però vorrei alternare i rami d'abete bianco con delle piante che resistano al gelo invernale delle quote di montagna.
Facendomi consigliare dalla vivaista alla fine ho preso queste piante:
Erica (Erica carnea)
E' una specie tipica del sottobosco, sempreverde, che ha il pregio di fiorire in autunno a basse temperature. Queste caratteristiche la rendono quindi la pianta più adatta per i giardini di montagna.
Essendo poi una pianta rustica non richiede grandi cure, se non l'accortezza di essere posizionata in un posto soleggiato ed annaffiata regolarmente anche in inverno.
D'estate poi resisterà, se posizionata al fresco dell'ombra, fino alla stagione successiva.
A questo link alcuni consigli per la sua coltivazione.
L'erica è spesso scambiata con la calluna, che comunque ha caratteristiche e aspetto simili.
Carex e erica |
Carice (Carex oshimensis Evergold?)
Si tratta di una graminacea sempreverde originaria dell'isola giapponese di Oshima. Resiste ai climi rigidi (fino a -20!) evitando però di collocarla in ombra piena e innaffiando regolarmente.
Negli altri vasi l'erica è accompagnata ad un evonimo, che da anche un po' di movimento in altezza.
Composizione di erica con evonimo |
Evonimo (Euonymus japonicus)
Un tipico sempreverde da siepe, anche in questo caso proveniente dall'Estremo Oriente (mentre le specie autoctone hanno foglie caduche). Pare che in inverno richieda scarse innaffiature, quindi vedremo più avanti se si accompagna bene alle esigenze dell'erica....
Le tre tipologie di piante sembrano ideali perché danno un tocco di verde durante l'inverno, mentre comunque resisteranno anche durante la stagione estiva fino all'anno successivo. Vi farò sapere...
Infine, altre piante che sembrano andare bene per gli inverni in montagna:
Un tipico sempreverde da siepe, anche in questo caso proveniente dall'Estremo Oriente (mentre le specie autoctone hanno foglie caduche). Pare che in inverno richieda scarse innaffiature, quindi vedremo più avanti se si accompagna bene alle esigenze dell'erica....
Le tre tipologie di piante sembrano ideali perché danno un tocco di verde durante l'inverno, mentre comunque resisteranno anche durante la stagione estiva fino all'anno successivo. Vi farò sapere...
Infine, altre piante che sembrano andare bene per gli inverni in montagna:
Ciclamino
Ne avevo parlato anche in un precedente post sul Giardino di montagna. Attenzione però che non resiste alle gelate. Qui alcuni consigli per la coltivazione.
Ne avevo parlato anche in un precedente post sul Giardino di montagna. Attenzione però che non resiste alle gelate. Qui alcuni consigli per la coltivazione.
http://www.giardinaggio.it/giardino/perenni/rose-di-natale.asp |