Fotografare in montagna

Uno dei fattori che fanno sì che essere in montagna sia un'esperienza fantastica è la tempesta di sensazioni che ci colpisce: l'aria tersa e pulita, il profumo dei fiori e della resina, il contatto con alberi e rocce, il rumore del vento tra le fronde o degli animali ma, soprattutto, la vista di tutto quello che ci circonda.
Per questo motivo vorremmo che ogni fotografia che scattiamo in montagna portasse con sé tutte queste sensazioni...


ghiacciaio alpi



Il corso che abbiamo fatto di recente è stato veramente utile. Certo, la differenza tra le foto scattate con la classica macchina compatta e quelle fatte con la reflex è davvero abissale, ma una buona fotografia non è data solo dalla meccanica. Si tratta di un connubio tra accorgimenti tecnici e spirito di immagine.

Partiamo innanzitutto dalle questioni di tecnica.
Lo strumento migliore per fotografare un panorama in montagna è sicuramente il grandangolo. La ridotta lunghezza focale (<50mm) permette un angolo di ripresa più ampio e una grande profondità di campo. Questo si traduce in fotografie molto nitide che riescono a raccogliere nell'immagine più elementi rispetto ad una fotografia "normale".


Il lato negativo di un grandangolo però è il prezzo elevato (oltre i 500 euro), inoltre si è costretti ad aggiungere nello zaino un pezzo in più, che per lunghe camminate diventa un fattore da tenere in considerazione...
L'alternativa è sfruttare al meglio l'obiettivo che abbiamo. Se vogliamo catturare un vasto panorama sarà necessario ridurre la lunghezza focale al minimo, poi, a seconda delle condizioni di luce esterne, si andrà ad agire sul diaframma. Ipotizzando di trovarci a fotografare nelle ore centrali del giorno (anche se la luce più bella si ha nelle prime e ultime ore), sarà necessario utilizzare un diaframma alto (indicativamente da f5.6 a f8), che darà anche una grande profondità di campo.

Al contrario, potremmo concentrarci su un soggetto in particolare: a volte è proprio il soggetto a mettere in risalto il contesto e, quindi, va valorizzato con l'inquadratura, la luce, lo sfondo.
In questo caso oltre alla tecnica entra quindi in campo la composizione dell'immagine.
La regola fondamentale è quella dei terzi. Il soggetto acquista importanza quando viene posto sulle linee di forza dell'immagine, oppure sulle intersezioni tra queste. Quindi, mettere la linea dell'orizzonte al centro della fotografia le fa perdere di forza.


Il soggetto inoltre deve essere valorizzato dalla luce, che a seconda di come lo colpisce acquista significati differenti.


Infine, un cenno alle macro. Per catturare il significato della montagna non è sempre necessario il concetto di "vasto", perché l'ambiente è fatto anche delle più piccole componenti. Quindi, una fotografia macro vuole mettere in risalto il particolare.
Ormai tutte le macchine fotografiche dispongono di una funzione macro. In alternativa, è possibile allungare il più possibile la lunghezza focale, in modo da raggiungere la minima profondità di campo. Il punto di fuoco sarà estremamente nitido mentre il resto risulterà progressivamente sfuocato.

Per chiudere, alcuni link relativi alla fotografia di montagna.