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Giorno 12
La mattina è dedicata alla tanto attesa gita sul traghetto lungo il Lysefjord. Da Stavanger ci sono due compagnie che percorrono questo tragitto: Columbus parte dalla zona imbarchi, anche se è stato parecchio complicato capire dove si comprano i biglietti e da quale molo partono i traghetti. La seconda - Rødne si trova in zona più centrale ed è possibile prenotare i propri biglietti. Purtroppo questi sono parecchio costosi (circa 50 euro a persona), ma in fondo, almeno in vacanza, qualche sfizio bisogna pur prenderselo!
In circa 3 ore il battello percorre l’Høgsfjorden per poi immettersi nello stretto Lysefjord, oltrepassando innumerevoli isolotti con case da sogno, barche attraccate sotto casa, pareti granitiche.
Il percorso |
Casa affacciata sul fiordo |
Solcando le acque del Lysefjord |
Preikestolen |
Dopo alcune manovre da brivido, che fanno apprezzare la maestria dei piloti norvegesi, si giunge alla meta principale del percorso: il Preikestolen. Dopo esserci stati a piedi, vederlo dal basso fa capire l’incredibile verticalità delle pareti del fiordo...e la temerarietà di chi si sporge sul bordo del pulpito per guardare in basso!
Davvero ne è valsa la pena…
Toccare la cascata direttamente dal battello! |
Terminata la gita, dobbiamo a malincuore cominciare il viaggio verso sud, in vista del ritorno a casa.
Dopo oltre 930 km facciamo il primo pieno al nostro California T4 in Norvegia (il costo della benzina non è molto differente da quello italiano).
Ci fermiamo per una breve visita a Flekkefjord, paesino affacciato sull’omonimo fiordo, uno dei più meridionali del Paese.
Per il pernottamento decidiamo di rimanere nei pressi di Kristiansand, ma non avendo programmato nulla andiamo a caso in base alla mappa dei campeggi norvegesi: tentiamo quindi la fortuna dirigendoci a Øvrebø (a circa 27 km da Kristiansand), dove si trova il Bjønndalen camp.
La sensazione iniziale è quella di essere finiti in mezzo al nulla... la strada percorre fitti boschi in cui sbucano piccoli laghi. Infine, un cartello segnala il campeggio: vediamo alcuni cottage e un grande prato semivuoto di fronte ad un laghetto. Solo dopo aver chiesto chiarimenti ad alcuni camperisti già piazzati capiamo che non esiste una reception: è sufficiente posizionarsi e, nel caso in cui il “custode” non sia presente, basta lasciare i soldi nella casella delle lettere!
L'ingresso del Bjonndalen Camp |
Tranquillità al Bjonndalen Camp |
Ci concediamo una giornata di relax totale al campeggio. D’altra parte, non capita spesso di trovare un posto dove si è liberi di fare ciò che si vuole! Nel prato sono a disposizione le racchette per il volano, le bocce e altri giochi per bambini. C’è un’area per il falò e, soprattutto, barchette a remi per una gita sul piccolo lago, dove è possibile anche pescare liberamente.
Il campeggio, come altri già visti in Norvegia, è molto rustico e decisamente spartano in confronto agli iper attrezzati campeggi delle nostre parti, ma anche questo è il suo fascino…
Il Bjonndalen Camp visto dalla barca |
Verso sera ci spostiamo per raggiungere Kristiansand, visto che il giorno seguente dovremo imbarcarci per il ritorno nel “continente”.
La sosta camper è possibile nel parcheggio dell’area del lungomare recentemente rinnovato con palazzi e un gradevole parco.
Giorno 14
A partire dalle 8.00 i parcheggi diventano a pagamento, pertanto siamo costretti a spostare il nostro camper. Facciamo due passi nel centro città, abbastanza gradevole, anche se sembra lontana dalla tipicità delle città viste nei giorni precedenti e non ci è molto chiaro cosa trovino in essa i norvegesi per farla diventare una delle mete turistiche più apprezzate dai locali, tanto da darle il nome di “Rimini di Norvegia”...
Vista serale del lungomare di Kristiansand |
Nel pomeriggio ci accodiamo quindi alla fila per l’imbarco e, tempo dopo, dal ponte vediamo man mano allontanarsi le scure coste norvegesi.
Portiamo con noi gli splendidi paesaggi che ci hanno accompagnato, consci di aver conosciuto solo una piccola parte di questo maestoso Paese.